Rocco conosce le strade del mare.
Vecchio pescatore, coglie i frutti che mangia dal blu profondo
e gli altri li lascia nuotare via, perché pensa che sennò il mare
si può offendere e allora c?è da avere paura.
Rocco Pescante esce con la Bettina che è un barcone
grande azzurro di legno incrostato di cozze e di denti di cane.
La serata promette bene, la luna è buona e l?aria profuma
di terre lontane come quando il vento corre senza ostacoli.
Il pescatore butta la rete e manda gli occhi all?orizzonte
dove il blu diventa nerofumo e non si sa cosa c?è.
La memoria di un vecchio pescatore riemerge lentamente
durante una notte di luna piena e sottoforma di pesce imbrigliato nella sua rete. La vita di Rocco è stata segnata dalla fatica
e ora che la sua memoria inizia a venir meno non intende tenersela stretta. La storia, che rispecchia la struttura di certe fiabe della tradizione orale, è un omaggio alla transitorietà, ai tempi della memoria digitale e dell?archiviazione informatica.
Il racconto rivendica la forza evocativa della narrazione
e la sua capacità di strutturare il mondo. Attraverso un linguaggio di straordinaria sensorialità, l?autrice toscana invita il lettore
di qualsiasi età ad utilizzare gli strumenti letterari per conoscersi
e rispettarsi.